Yoga e nutrimento
Sin dai tempi più antichi l'uomo trova in natura gli alimenti che giovano al fisico, mantengono in salute e favoriscono processi di guarigione. Grazie ai progressi scientifici molte malattie sono state debellate. Tuttavia molte malattie vengono favorite dalle abitudini di vita e dall' ambiente in cui viviamo, spesso lontano dai ritmi della natura e dai suoi molteplici benefici e soprattutto da una scarsa attenzione al nostro nutrimento in generale.
La realtà del crescente fenomeno di intolleranze alimentari e di malattie neurodegenerative pone la necessità di adottare metodi epistemologicamente sensibili e maggiori rigorose sperimentazioni scientifiche a livello interdisciplinare per tornare all'unità del concetto mente corpo e spirito, adottando uno sguardo multidimensionale di ciò che può essere un umano "mediamente sano", oggi.
Ippocrate, tra i primi medici dell'antichità, (460-377 a.C.) affermava che il compito più importante del medico era quello di utilizzare a fini terapeutici le proprietà curative dei quattro elementi:
" È sempre l'uomo nel suo complesso che deve essere curato".
Ippocrate si interessava della salute psichica dei suoi pazienti, cercando di mantenerne l'equilibrio.
Gia' gli Egizi e gli Assiri sapevano che l'energia riscaldante del sole possiede enormi virtù curative e si stendevano in luoghi pensati per i bagni di sole. Molti sono gli studi in età moderna sull'ossigenoterapia che confermano i benefici dei bagni d'aria di mare, di montagna, i bagni di vapore e delle respirazioni terapeutiche.
Asclepiade, sempre in campo medico preistorico, consigliava diete, bagni, frizioni, massaggi, ginnastica e moto.
Galeno, illustre rappresentante della medicina greca giunto a Roma dall'Asia Minore ( fu medico personale dell'Imperatore Marco Aurelio ) , basandosi sulle teorie della diagnostica ippocratica, trovò i giusti legami tra medicina interna e fisiologia.
Paracelso, nel Medioevo (Theophrastus Bombastus von Hohenheim 1493-1541) continuò a sistematizzare l'unità di corpo mente e spirito identificando per primo la cura di malattie come la gotta, i calcoli biliari o problemi legati al metabolismo affermando che:
"Tutti i campi e i prati, tutte le montagne e le colline sono farmacie."
I dietologi hanno in seguito suddiviso gli alimenti in sostanze nutritive, sostanze attive e sostanze aromatiche.
Tutti conosciamo innumerevoli consigli dietetici basati sull'apporto equilibrato di fibre solubili e insolubili, grassi, proteine e carboidrati, sali minerali, acqua e vitamine.
La medicina ayurvedica (chiamata anche Ayurveda) è uno dei sistemi medici più antichi del mondo. Nata in India più di 3.000 anni fa, è un sistema tradizionale di assistenza sanitaria istituzionalmente riconosciuto. I suoi concetti relativi alla salute e alla malattia promuovono l'uso di composti a base di erbe, diete speciali e di altre pratiche sanitarie uniche e studiate sul singolo individuo, tenendo in considerazione la sua costituzione fisica, il suo temperamento, l'ambiente in cui vive, la sua attività fisica e mentale, le sue relazioni, la sua alimentazione, la consistenza della sua pelle, i suoi capelli, i suoi occhi, come dorme ecc.
Il governo dell'India e altre istituzioni in tutto il mondo sostengono la ricerca clinica e di laboratorio sulla medicina ayurvedica nella sua complessità.
Il termine "Ayurveda" combina le parole sanskrit ayur (vita) e veda (scienza o conoscenza). Molte pratiche ayurvediche sono state tramandate anche oralmente per millenni. Tre libri antichi noti come la Grande Trilogia sono stati scritti in sanscrito più di 2.000 anni fa e sono considerati i testi classici principali della medicina ayurvedica.
Charaka Samhita, Sushruta Samhita (~ 400 BC-200 AD) e Ashtanga Hridaya di Vagbhata forniscono descrizioni dettagliate di oltre 700 erbe e 6.000 formulazioni.
Madhav Nidan (~ 800 dC), un classico diagnostico, fornisce oltre 5.000 segni e sintomi.
La vita in Ayurveda è concepita come unione del corpo, dei sensi, della mente e dello spirito.
I concetti fondamentali della medicina ayurvedica comprendono l'interconnessione universale (tra le persone, la loro salute e l'universo), la costituzione del corpo (prakriti) e le forze vitali (dosha), spesso confrontate con gli umori biologici dell'antico sistema greco.
I medici ayurvedici prescrivono trattamenti individuali, compresi composti di erbe o di ingredienti proprietari, consigli per quanto riguarda alimentazione, esercizio fisico e di stile di vita.
Il sistema Ayurveda è un approccio esperienziale, intuitivo ed olistico, mentre quello della medicina occidentale si basa più sull'analisi sperimentale, analitica e riduttiva. Il rapporto tra l'Ayurveda e la scienza moderna è simile al rapporto tra il "tutto" e le "parti", in cui la somma delle parti non deve essere uguale a tutto.
Vata, Pitta e Kapha : i tre Doshas
L'Ayurveda, l'antica scienza olistica sorella della salute e della scienza yoga, riconosce che la salute è uno stato di equilibrio tra corpo, mente e coscienza.
Nei tempi antichi, il cibo era considerato
medicina e le sue proprietà curative, insieme a quelle delle varie erbe e spezie, sono state utilizzate per correggere gli squilibri.
Uno degli aspetti più importanti del sistema Ayurveda è il tridoshas, o forze o principi costitutivi dell'essere umano. I Doshas generano e mantengono la salute fisica e mentale:
Vata (aria): sostiene il corpo e genera ogni tipo di movimento fisico nel corpo, controlla la mente e i sensi e provoca l'eliminazione dei rifiuti.
Pitta (bile): responsabile della digestione, del calore e della formazione del sangue.
Kapha (flegma): nutre e lubrifica il corpo, mantiene la potenza sessuale e dona equilibrio mentale all'individuo.
II cibo yogico promuove l'equilibrio psicofisico e predilige il bene anziché il mero piacere dei sensi. A sostegno di questo sistema filosofico vi è il concetto di coscienza universale o prakrti , materia o sostanza cosmica, che si manifesta sia nella materia sia nella coscienza individuale attraverso differenti manifestazioni, per emanazione, con il predominio di uno dei seguenti gunā ( qualità o attributi):
Sattva, qualità illuminante, pura, serena.
Rājas, qualità mobile, attiva, energica. Se predominante porta bramosia, invidia, inganno, ambizione, avidità, orgoglio, stizza.
Tamas, qualità buia, deprimente, di ostacolo alle prime due. Stato di delusione, inerzia, ignoranza.
Lo yogi si nutre principalmente di cibo leggero, facilmente digeribile, cibo che crea armonia ed equilibrio, il cibo sattvico.
Per mantenere la mente tranquilla e contemplativa nessun animale è stato ucciso per nutrirla.
Tu sei quello che mangi.
Il cibo può essere Sattvico, Rajasico o Tamasico.
Se sei libero di vivere una vita tranquilla e contemplativa, una dieta sattvica è perfetta.
Per coloro che desiderano mantenere una mente meditativa ma devono anche vivere e lavorare nel mondo ed essere attivi la dieta deve essere composta sia da alimenti sattvici sia da alcuni alimenti rajasici.
Sattvico = Chiarezza, leggerezza, grazia, pace, disciplina, intuizione, sensibilità.
La maggior parte della frutta e della verdura, gli alimenti che maturano al sole e a contatto con la terra.
Rajasico = forza, volontà, attività, positività e risolutezza. Caparbietà, tensione. Erbe, spezie, molti cibi di terra.
Tamasico = guidato dall'istinto, dalla necessità e dalla golosità. Rende
impulsivi, sordi, arrabbiati, confusi. Ogni tipo di carne, pesce, pollame, uova, alcol, droghe.
Chi pratica Yoga deve evitare il cibo tamasico.
In generale l'insegnante di Hatha Yoga indica uno stile di vita sano e yogico che include una dieta comprendente cibo organico, integrale, semplice, fresco e nutriente. Nella dieta yogica è escluso qualsiasi tipo di carne, pesce, pollame o uova.
L' apporto di proteine, vitamine e minerali è comunque ampiamente sostenuto da una combinazione bilanciata di:
Frutta
Noci e Semi
Verdure
Cereali
Legumi
Latte o prodotti derivanti da latte
Tutti gli alimenti nutrienti devono essere freschi e non trasformati ( o raffinati o troppo cotti). Gli alimenti non trattati chimicamente conservano tutte le loro proprietà nutritive. Una dieta vegetariana varia e di qualità equivale, sotto l'aspetto nutritivo, ad un'alimentazione cosiddetta normale. Le possibilità terapeutiche di un'alimentazione consapevole sono infinite. La preparazione dei cibi deve essere accurata e senza fretta. Così come la consumazione e la masticazione devono avvenire lentamente e tranquillamente. Il momento del pasto non deve essere accompagnato da pensieri, emozioni o suoni o parole disturbanti o violente.
Tutto ciò che riguarda l'alimentazione yogica segue il principi descritti negli Yoga Sutra di Patañjali, primo fra tutti Ahimsā.
La parola Ahimsā è formata da "a" che significa "no" e dal sostantivo "himsā" che significa violenza. Quindi non violenza.
I cibi vivi cioè vitali, non derivanti da alcun tipo di violenza o uccisione, danno energia e forza.
Una dieta sostenibile ha un significato più positivo più vasto: significa Amore.
Questo Amore comprende tutta la Creazione: distruggere una creatura per cibarsene per lo yogi significa insultare la Creazione.
Ciò ovviamente non significa che essere vegetariani porti alla santità o automaticamente alla salute fisica, mentale o emozionale. Occorre disciplina costante ed un attento studio e ascolto di sé e del mondo delle pratiche che ci circondano. La violenza risiede inanzitutto nella mente, non nella mano o nella lingua.
La violenza è uno stato d'animo, una vibrazione che si fonda sull'ignoranza, sulla paura, sull'irrequietezza, sulla bramosia, sull'ingordigia, sulla sete di potere e così via.
Lo yogi deve essere forte per combattere con amore i vizi o le cattivi abitudini, nonostante il corpo sia soggetto alle malattie, al decadimento e alla morte: egli sa che il corpo, pur essendo il veicolo temporaneo del suo viaggio spirituale terrestre, è pur veicolo di gentilezza, salute e benevolenza.
Forza e dolcezza si espandono dal seme al fiore, dal fiore al frutto.
"Conosci te stesso" diceva Socrate.
Ognuno di noi sa quali sono i cibi che più rendono il corpo e la mente più puri ed efficienti. La conoscenza di sé è fondamentale.
Alcune intolleranze o sindromi molto difficili e lunghe da debellare come ad esempio la sidrome del colon irritabile, IBS o Irritable Bowel Sindrome, si curano primariamente attraverso un'attenta selezione-eliminazione o introduzione di nutrienti che migliorano drasticamente il disagio, lo scoraggiamento, la tristezza e la sofferenza mentale che si manifestano quotidianamente, oltre ai dolorosi spasmi addominali altamente limitanti la vita di relazione in generale e la gioia del buon vivere. Mangiare e bere per lo spirito, per la padronanza e la gestione delle difficoltà quotidiane, con rispetto di sé e del creato significa avere una mente lucida, un cuore benevolente e viscere sane, splendenti.
Gli esseri umani sono soggetti a tutti i richiami dei sensi. Con l'approfondito studio di sé e con la scelta del proprio nutrimento dal punto di vista dei sensi, tutto diventa cibo: sapori, profumi, odori, suoni, parole, azioni, colori, visioni, emozioni, letture, pensieri o preghiere.
Il nutrimento consapevole è la chiave per entrare nel tempio di Sé, è lo specchio dell'anima.
Liberarsi dal predominio e dalla forza dei gunā, per lo yogi, è imparare a decifrare sé stesso, gli oggetti che lo circondano, le azioni in generale e riconoscere ciò che è ispirato da tamas o da rājas.
Sperimentando la pienezza dello Spirito Universale, trascendendo la forza di "gravità" dei gunā, l'animo sattvico sperimenta l'unione con la grandezza del Creatore.
Se vi capita di andare in montagna, in estate, provate ad accarezzare il muso morbido di una mucca che pascola tranquillamente su un prato verde circondato da ruscelli freschi e profumate pinete che si allungano verso il cielo limpido. Osservate il suo sguardo dolce e profondo, la sua benevolenza, la sua beatitudine mentre rumina il suo nutrimento luminoso, fatto di erba e fiori azzurri, gialli, rosa. Quale sentimento vi ha ispirato questo inaspettato incontro, fra Cielo e Terra?
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