Aparigraha: alleggerirsi praticando il non accumulo

Nell'ultimo degli Yama descritti negli Yogasūtra di Patañjali, Aparigraha, troviamo un' importante indicazione per la vita quotidiana. Riguarda l'integrità del nostro fare nel mondo e la necessita' di una scelta costante per quanto  concerne ogni aspetto della giornata. La messa in discussione dei modelli di comportamento contemporanei centrati sull'accumulo ed il consumismo senza regole è doverosa e liberatoria. Per la società siamo quello che possediamo, come ci vestiamo, quale modello di cellulare o vettura abbiamo e via dicendo. In sostanza lo stesso rapporto con noi stessi ed il valore esistenziale delle cose e delle persone è guidato da un sistema che favorisce sempre nuovi desideri, bramosia di possesso, estrema importanza all'esteriorita', condizionamenti estremi e l'identificazione con molti orpelli inutili che ostacolano una vita più serena e più equilibrata, rendono ansiosi, perennamente insoddisfatti e infelici, dipendenti ed instabili.

La Bhagavad Gītā, fondamentale fonte della filosofia Yoga, ci ha tramandato molte spiegazioni sul Karma Yoga, Yoga che si attua con l'azione :

"Il lavoro solo è tuo privilegio, sii libero dall'attaccamento ai frutti che ne possono derivare. Non fare mai in modo che i frutti dell'azione siano il tuo movente..."

"Lo Yoga non è per chi mangia troppo o troppo poco, né per chi dorme troppo o troppo poco."

Lo Yoga è qui descritto come liberazione dal dolore fisico e mentale se si osserva moderazione in tutto, nel mangiare, nel riposare, nelle attività in generale, lavorative e ricreative e se si armonizzano sonno e veglia, sforzo e rilassamento, attraverso l'auto-analisi e il controllo di sé.

Il controllo che limita i movimenti della mente, chitta vritti nirodhah, ( Yoga Sutra, Patañjali ) indica chitta, la mente, come qualcosa di assoluto e collettivo costituito da:

manas, mente individuale con facoltà di attenzione, selezione e rifiuto...sempre oscillante e intrappolata da mille richiami. È l'aspetto della mente inquieta, difficile da controllare, è simile al vento.

buddhi, l'intelligenza raziocinante e
deliberativa.

ahamkāra, l'io/ego creatore.

È con la mente che si concepiscono i desideri ed attraverso i sensi la mente è continuamente afferrata dal desiderio.

La mente si può tuttavia allenare con la pratica costante, la liberazione dal continuo e sempre insoddisfatto  desiderio ed il  raggiungimento di uno stato sempre più consapevole, sempre più rispettoso di sé, degli altri e dell'intero pianeta. Allenarsi ad essere semplici non  significa privarsi di ciò che per noi è vitale ma piuttosto domandarsi: " Sarei più felice se acquistassi, possedessi, fossi ...questo o quello?"
Immaginate di vincere una somma di denaro talmente grande da potervi comprare il mondo, la luna, le stelle, le galassie...sareste più felici "possedendo" tutto l'Universo?
No, ne vorreste un altro e un altro ancora.

Pensate a come sarebbe il mondo senza tutta questa brama di possesso, di accumulo, senza questo squilibrio economico abissale tra popolazioni ricche e poverissime, senza questo supersfruttamento delle risorse della Terra per alimentare l'incessante soddisfacimento di bisogni inutili che rendono gli esseri umani insoddisfatti...

Occorre dare una direzione alla  propria energia con mezzi che ci aiutino a riportare il buono anziché il piacevole, ripristinare la realtà anziché la fantasia, l'effimero, irreale, il sogno, l' illusorio mondo dei balocchi virtuale e non.

Dare il via ad un cambiamento positivo è compito del singolo individuo.

È un processo che si è autogenerato, autoalimentato.

Per favorire la crescita e l'evoluzione spirituale lo Yoga dell'azione si adatta alla Vita, così come è ora.

Integrare il principio guida Aparigraha, significa liberarsi dall'accumulare o radunare o trattenere qualsiasi cosa ci sia d'ostacolo per la nostra evoluzione e crescita spirituale. Qualcosa che non è veramente necessario e che ci porta sofferenza, insoddisfazione, delusione.

Attendendo tranquillamente la primavera, lo Yogi semina in autunno, grato del raccolto contempla il cielo stellato di notte. La sua anima splende anche in inverno (senza sentire la mancanza del telefonino...), è connesso con l'abbondanza dell'intero universo. Tutte le infinite agitazioni riguardo ai giga, all'antifurto, al prossimo modello di stivali, alle prossime vacanze, alla cena col capo e così via non lo turbano: ha sviluppato la capacità di essere comunque soddisfatto di tutto, si sente protetto, sostenuto, comunque e sempre ed in ogni caso.

Aparigraha non riguarda solo l'accumulo di beni materiali.
Può riguardare le persone.
Quando l'amore diventa possesso egoistico, ad esempio, o quando con il denaro si tenta di placare l'animo umano altrui, o quando si ottengono risultati o prestigio o beni senza alcuna reale azione o servizio per procurarseli, alimentando la fonte dei compromessi.

Le azioni compiute con spirito disinteressato, onesto, senza frenesia o smania di potere o guadagno e con leggero distacco dai risultati sono dirette da Aparigraha.

"Quando la non possessivita' viene rinsaldata, sorge la conoscenza del "come" e del "perché" dell'esistenza.
[...] Lo sviluppo della non possessivita' ci libera in larga misura da questa abitudine di identificarci con i nostri corpi e con le cose da cui essi sono circondati, ed in tal modo allenta i legami della personalità."

~ I.K. Taimni

"Se non riesci a liberarti da una brutta abitudine, è perché non soppesi il potere del libero arbitrio necessario a combatterla."

~ Paramhansa Yogananda

Lo Yoga combatte ciò che impedisce lo sviluppo delle potenzialità umane.




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